Quando i commissari d’esame hanno aperto le buste con i temi d’italiano mi sono reso conto che il rammendo delle periferie è entrato nella coscienza collettiva. Che dire? Sono l’architetto e senatore più felicedel mondo. Quello che intendo come ruolo di senatore a vita è proprio questo: risvegliarele coscienze, soprattutto quelle dei giovani che in questi giorni affrontano la prova di maturità. (Renzo Piano - Il rammendo delle periferie nella coscienza collettiva)
Sarei davvero curioso di leggere cosa hanno scritto i nostri maturandi che hanno scelto di svolgere la traccia sul "rammendo delle periferie", visto che si tratta di un tema che generalmente porta con se fiumi di retorica e che troppo spesso è relegato a discussioni isolate delle varie categorie - urbanisti, politici, sociologi, economisti, artisti ecc... - ciascuno con la sua visione ristretta e con la stessa incapacità di cogliere i fenomeni nel loro complesso.
Già solo riuscire a comprendere e definire il senso della parola periferia nell'ambito della città contemporanea è un tema complicato, con cui gli urbanisti combattono già da molti anni e che sembra abbiano risolto per esclusione...
Oltre ad essere positivo il fatto che gli utenti si esprimano sul presente e sul futuro dei loro luoghi di vita, sarebbe fondamentale che queste riflessioni fossero raccolte e rielaborate da chi si dovrebbe occupare della loro realizzazione e riqualificazione.
Mi sembra quindi un ottimo passo avanti il fatto che il tema della città e della sua riqualificazione nel senso più ampio, sia entrato prima in senato, come ho già raccontato in Piano con le periferie
Già solo riuscire a comprendere e definire il senso della parola periferia nell'ambito della città contemporanea è un tema complicato, con cui gli urbanisti combattono già da molti anni e che sembra abbiano risolto per esclusione...
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Palermo, Genova, Bologna e Napoli da listonemg |
Oltre ad essere positivo il fatto che gli utenti si esprimano sul presente e sul futuro dei loro luoghi di vita, sarebbe fondamentale che queste riflessioni fossero raccolte e rielaborate da chi si dovrebbe occupare della loro realizzazione e riqualificazione.
Mi sembra quindi un ottimo passo avanti il fatto che il tema della città e della sua riqualificazione nel senso più ampio, sia entrato prima in senato, come ho già raccontato in Piano con le periferie
e poi anche nelle scuole, dove in qualche modo si decide il futuro del nostro Paese.
Quelle che seguono sono le frasi chiave per lo svolgimento del tema, riprese da un articolo scritto da Piano a gennaio scorso sul Sole 24 ore, intitolato appunto Il rammendo delle periferie.
Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l'energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C'è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. Le periferie sono la città del futuro, non fotogeniche d'accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città sono le periferie.
Spesso alla parola «periferia» si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città?
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